Alberello
L’esemplare è un alberello legato a una precisa committenza cardinalizia: si tratta del prelato Antonio Maria Salviati (1537-1602), figlio di Lorenzo Salviati e di Costanza Conti, che aveva ricevuto la porpora da Papa Gregorio XIII nel 1583 e che “…ampliò e dilatò nel 1600 l’Ospedale di San Giacomo in Augusta detto degli Incurabili, già avendovi nel 1595 rifabbricata la magnifica chiesa…e gli accrebbe le rendite” (Moroni 1840-1879, LXI, p.11). Probabilmente, con tali rendite durature, il nosocomio avrà potuto, venticinque anni dopo la morte del prelato, continuare a dotare l’ospedale con attrezzature segnate dallo stemma del benefattore. Il tipo di decoro è largamente impiegato nelle botteghe romane del primo ‘600, come quella dell’artigiano Brizzelli (Ravanelli Guidotti 2016, pp. 264-270). La forma stessa dell’alberello pare essere una scelta operata in prevalenza dai vasai romani, come testimonia l’esemplare con la scritta “Roma 1620” conservato al Museo di Arte Antica di Roma, decorato con la stessa varietà di foglia su fondo bianco (Mazzuccato 1990, p.93, n.66).
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Alberello |
|---|---|
| Data | 1627 |
| Tecnica | ceramica/ smaltatura |
| Inventari |
Inv. Maioliche (Bargello) n. 1969
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| Collezione | Museo del Bargello |