Alberello
Il decoro definito “blu graffito” (Berti 1986, p.139) pare essere coltivato da poche botteghe; proprio per il limitato numero di esecutori, che si suppone abbia praticato questo modello di decorazione, gli esempi disponibili presentano un’accentuata uniformità. I due albarelli, nello specifico, costituiscono un’ulteriore testimonianza essendo sicuramente derivanti dalla medesima manifattura, di non chiara attribuzione, il cui simbolo è da riconoscersi nel grande vaso raffigurato in forma di pisside coperta, di colore giallo che si staglia su un decoro campito in “blu graffito”. Tratto saliente di questo tipo di “fornimento”, oltre all’emblema, sono i cartigli sempre epigrafici: tale peculiarità, abbinata alla varietà morfologica delle forme caratterizzanti la produzione in oggetto, indica una spezieria o un’officina farmaceutica ben organizzata (Berti 2010, p.179). Sono simili a questi vasi gli esemplari del Victoria and Albert Museum (Rackham 1940, p.123, n.356) e della collezioni Fanfani al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (Ravanelli Guidotti 1990, pp.70-71, n.35), della collezione Drey (Drey 1978, p.34, n.6A) e del Museo del Vino di Torgiano (Fiocco, Gherardi 1991, p.135, n.192).
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Alberello |
|---|---|
| Data | 1500 - 1550 |
| Tecnica | ceramica/ smaltatura |
| Inventari |
Inv. Maioliche (Bargello) n. 1985
Inv. Maioliche (Bargello) n. 1986
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| Collezione | Museo del Bargello |