Ascensione
Avorio bizantino tra i più pregevoli per l’eleganza delle pose, il ritmo dei panneggi, l’attenzione ai dettagli e la padronanza dell’uso del trapano. Tali caratteristiche lo inscrivono nel cosiddetto “gruppo di Romano”, legato alla corte imperiale tra la metà e la fine del X secolo. Secondo Cutler (1991; 1994), l’importanza dell’iscrizione, tratta dagli Atti degli Apostoli (I, II), che riporta l’esortazione che gli angeli rivolgono agli apostoli, è rilevante per anticipare la datazione agli anni del regno di Costantino VII Porfirogenito (945-954). Essa si trova, a livello compositivo, nel punto centrale dove convergono due triangoli contrapposti: uno parte dalla base dell’avorio e ha come vertice Cristo, l’altro scende dagli angoli del margine superiore e trova il suo vertice in mezzo alle teste degli angeli capovolti. La medesima disposizione iconografica, seppur semplificata, si ritrova nel coperchio del cofanetto del Württembergisches Landesmuseum di Stoccarda (X secolo) e nella formella centrale di un trittico conservato al Victoria and Albert Museum di Londra (inv. 152-1879). La disposizione dei quattro fori agli angoli e la loro forma hanno consentito di ipotizzare si tratti della placca centrale di un trittico: i quattro fori servivano per fissare, in alto e in basso, due listelli orizzontali, nei quali a loro volta si incardinavano i pannelli laterali (Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 67). Quanto alla provenienza, la prima attestazione è ottocentesca, quando la placca si conservava nella collezione del principe Soltykoff, del quale Jean-Baptiste Carrand era consigliere e fornitore. Quest’ultimo, che collaborò alla vendita dei beni Soltykoff, l’acquistò per se stesso nel 1861.
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Ascensione |
|---|---|
| Data | 941 - 960 |
| Tecnica | avorio/ intaglio, incisione, foratura |
| Dimensioni | Larghezza 12cm Altezza 12cm |
| Inventari |
Inv. Collezione Carrand (Bargello) n. 37
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| Collezione | Museo del Bargello |