Congiura di Catilina
Rosa Salvatore
La Congiura di Catilina è menzionata per la prima volta in una lettera di Salvator Rosa, spedita da Roma all’amico Giovan Battista Ricciardi l’8 settembre 1663, nella quale l’artista informa di aver esposto la tela alla mostra del 29 agosto nel chiostro di San Giovanni Decollato.
Filippo Baldinucci riferisce che il dipinto fu acquistato dall’abate Cristofano da Castiglione e, dopo la sua morte, entrò in possesso dei Martelli. Nel 1669 fu inviato a Firenze da Roma, dove la famiglia Martelli aveva una “ragione” commerciale e bancaria. Compare in una “Nota d’altri quadri mandati a Firenze”, allegata a un documento del 27 marzo 1669 relativo alla spartizione di beni con i soci in affari.
La presenza del dipinto in Palazzo Martelli è attestata dal 1682, quando compare in un inventario della famiglia. È inoltre registrato nell’atto di divisione del patrimonio Martelli del 1734 e negli inventari del 1771 e del 1813.
La tela fu prestata più volte dagli stessi Martelli agli Accademici del Disegno di Firenze per le mostre nel chiostro della Santissima Annunziata, nelle edizioni del 1705, 1737 e 1767. Appare inoltre al centro della parete in una sala del palazzo nel Ritratto della famiglia Martelli dipinto da Giovan Battista Benigni nel 1777 (Museo di Casa Martelli, Inv. n. 40).
Nel 1908 Leandro Ozzola propose di identificare la Congiura di Catilina esposta da Rosa nel 1663 con una versione oggi nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti (Inv. n. 111). L’ipotesi fu però smentita nel 1909, quando Odoardo Giglioli pubblicò estratti di inventari medicei che descrivevano il dipinto della Galleria Palatina come una copia realizzata da Niccolò Cassana.
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Congiura di Catilina |
|---|---|
| Autore | Rosa Salvatore |
| Data | 1663 |
| Tecnica | tela/ pittura a olio |
| Dimensioni | Larghezza 189.5cm Altezza 189.5cm |
| Inventari |
Inv. Palazzo Martelli n. 1
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| Collezione | Casa Martelli |