Culto di Vesta
Beccafumi Domenico
Questa tavola raffigurante “Il culto di Vesta” e il suo pendant con “I Lupercali” (Inv. n. 52) facevano parte dell’arredo ligneo di una camera dipinto da Domenico Beccafumi nel 1519 per Francesco di Camillo Petrucci. L’arredo comprendeva anche quattro figure femminili: una Venere oggi al Barber Institute of Fine Arts di Birmingham, una Cornelia della Galleria Doria Pamphili di Roma e le figure di Marzia e Tanaquilla conservate alla National Gallery di Londra.
Il programma decorativo, ispirato ai “Fasti” di Ovidio (VI, 249–472; II, 31–34), comprendeva scene legate al matrimonio e alla fecondità, probabilmente riferite alle nozze di Francesco Petrucci con Caterina Piccolomini del Mandolo, celebrate nel 1512.
La data di esecuzione dell’arredo è documentata da un’istanza presentata da Beccafumi ai Provveditori di Biccherna e al Giudice del Comune di Siena (1526–1528) per ottenere il saldo del lavoro. L’arredo della camera fu smembrato dopo il bando di Francesco Petrucci dalla città nel 1523 e risulta presso il cugino Scipione nel 1527.
Il dipinto è ricordato in Palazzo Martelli da Bocchi e Cinelli nel 1677, e nel 1986 l’ultima erede della famiglia lo donò, insieme al resto della collezione, al Seminario Maggiore di Firenze.
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Culto di Vesta |
|---|---|
| Autore | Beccafumi Domenico |
| Data | 1519 |
| Tecnica | tavola/ pittura a olio |
| Dimensioni | Larghezza 124.5cm Altezza 124.5cm |
| Inventari |
Inv. Palazzo Martelli n. 61
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| Collezione | Casa Martelli |