David con la testa di Golia
Bardi Donato detto Donatello
La statua del David del Bargello appartiene all’attività giovanile di Donatello, in cui sono ancora evidenti influssi gotici e ghibertiani nel panneggio e nella raffinatezza del volto e dell’atteggiamento, accanto a una più moderna e rinascimentale “allusione di moto” (Paolozzi Strozzi). Dal 1416 il David si trovava nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, da cui fu rimosso nel 1781 per essere trasferito agli Uffizi, e infine, nel 1874, al Bargello.
Riguardo alla data e alle circostanze dell’esecuzione del David marmoreo, la critica è divisa fra due principali ipotesi.
Prima ipotesi: il David sarebbe da identificare con la statua realizzata da Donatello nel 1408–1409 su commissione dell’Opera del Duomo, destinata ai contrafforti della tribuna settentrionale accanto a un Isaia di Nanni di Banco. Considerato troppo piccolo per quella collocazione, il David sarebbe stato poi ritirato e riutilizzato nel 1416 dalla Signoria per decorare la Sala dei Gigli. In tale occasione sarebbero state effettuate modifiche formali e iconografiche — eliminazione del cartiglio, adattamento della base e del mantello — per trasformare la figura del profeta in quella di un eroe civico, come suggerisce anche l’iscrizione dettata da Leonardo Bruni: “Pro patria fortiter dimicantibus etiam adversus terribilissimos hostes Deus praestat victoriam”.
Seconda ipotesi: sostenuta da Wundram, Pope-Hennessy e Bellosi, il David sarebbe da collegare a una diretta commissione della Signoria del 1412, finalizzata all’esecuzione della statua per la Sala dei Gigli, dove fu collocata nel 1416. A sostegno di questa tesi vi sono argomenti formali che renderebbero improbabile una destinazione così elevata: la precisione dei dettagli, inutile da grande distanza; la testa di Golia ai piedi del giovane, finemente lavorata ma non visibile dal basso; la forma e le dimensioni della base; la posa stessa, concepita per essere vista frontalmente contro una parete. Pope-Hennessy avrebbe inoltre identificato in un’altra statua dell’Opera del Duomo il David del 1408–1409, rafforzando così questa ipotesi.
Con una datazione attorno al 1412, il David del Bargello si collocherebbe coerentemente nel percorso di Donatello, tra il San Marco dell’Opera del Duomo e il San Giorgio del Bargello.
Dal punto di vista iconografico, la scelta di rappresentare David come giovane vittorioso — e non come anziano profeta con cetra e cartiglio — costituisce un’innovazione destinata ad avere ampio seguito nell’arte fiorentina del Quattro e Cinquecento, nei successivi esempi di Donatello, Verrocchio e Michelangelo. Il valore simbolico rimanda alle lotte della Repubblica fiorentina contro l’oppressore. In precedenza, un unico modello iconografico analogo era noto negli affreschi di Taddeo Gaddi nella cappella Baroncelli di Santa Croce (ca. 1330; Radke in Verrocchio 2003).
Cavazzini (in Donatello, il Rinascimento 2022) sostiene l’ipotesi dell’esecuzione per l’Opera di Santa Maria del Fiore (1408–1409), seguita dall’acquisizione nel 1416 da parte della Signoria, che avrebbe richiesto allo scultore ulteriori modifiche per adattare la statua alla sua nuova collocazione nel palazzo governativo.
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | David con la testa di Golia |
|---|---|
| Autore | Bardi Donato detto Donatello |
| Data | 1408-9 - 1416 |
| Tecnica | marmo bianco di Carrara/ scultura |
| Dimensioni | Larghezza 78.5cm Altezza 78.5cm |
| Inventari |
Inv. Sculture (Bargello) n. 2
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| Collezione | Museo del Bargello |