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David in trono

La placca raffigura David “re d’Israele” (II Samuele 5, 3) con la sua corte: alla sua destra vi è un gruppo di laici e chierici; alla sua sinistra, i militari. Secondo Lasko (1972) e, da ultimo, Gaborit-Chopin (in Ciseri 2018, pp. 101-102), l’immagine può essere confrontata con alcune rappresentazioni di sovrani carolingi (Bibbia di Viviano, Evangeliario di Lotario, Parigi, Bibliothéque nationale de France, mss. lat. I e lat. 266,) contenute in manoscritti realizzati per Carlo il Calvo, ove il sovrano porta una corona a quattro fioroni ed è fiancheggiato da due personaggi, uno dei quali tiene una lancia e uno scudo (Codex aureus di Sant’Emmerano, Saint-Denis, 870 circa; Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 14000). La corrispondenza tra le raffigurazioni di David e quelle dei re carolingi “va collegato con la nozione del sovrano quale ‘novello David’, riferita a Carlo Magno e ai suoi successori” (Ivi, p. 102). L’oggetto che David regge in mano ha suscitato qualche interrogativo nella critica, che ha voluto individuare in esso un punto di contaminazione tra le rappresentazioni di Cristo trionfante con in mano un’ostia e quella del sovrano con la orbis mundis (Ivi, p. 102). L’iscrizione sul retro della placca eburnea – una perifrasi del brano biblico dell’incontro tra David e il sommo sacerdote Achimelech (I Samuele 21, 3-7), citato da Gesù nei Vangeli (Matteo 12, 3-8) -, in cui si menzionano i “pani dell’offerta”, offre, secondo Gaborit-Chopin, un’altra possibile interpretazione: “i pani, che erano posti come offerta sull’altare, rivestendo un carattere sacro, potrebbero costituire una sorta di prefigurazione del sacrificio della messa” (Ivi). Adolph Goldschmidt ha collocato l’esecuzione dell’avorio nell’ambito della seconda scuola di Metz (1914). Successivamente, la lavorazione molto accurata, in cui il piano di fondo è stato scavato per accentuare l’effetto di profondità, la ricchezza dell’ornato, l’aspetto slanciato delle figure e la monumentalità della figura di David hanno suggerito la critica di avvicinare il manufatto agli avori del “gruppo di Liuthard”, eseguiti per la corte di Carlo il Calvo. Confronti possono instaurarsi con la Crocifissione del Bargello (NTCN 0901395344) e con quelle del Louvre (Reims, 870-880 circa; inv. OA 3936) e del Victoria and Albert Museum di Londra (Reims o Saint-Denis, 860-870 circa; inv. 303-1867).

Scheda tecnica

Titolo dell'opera David in trono
Data 870 - 880
Tecnica avorio/ doratura, foratura, incisione, intaglio, oro in foglia/ applicazione
Dimensioni Larghezza 8cm Altezza 8cm
Inventari
Inv. Collezione Carrand (Bargello) n. 33
Collezione Museo del Bargello