Madonna con Bambino tra San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista
La tipologia del riccio di pastorale con entrambe le facce figurate lavorate a traforo è propria della produzione parigina della prima metà del Trecento. L’esemplare del Bargello, seppur accomunato ad altri ricci di pastorale per il fusto decorato con foglie di vite, che alludono simbolicamente al bastone pastorale come “arbor vitae”, mostra su una faccia un’inedita scelta iconografica. Alla tradizionale Vergine in gloria tra angeli, è preferita la Vergine con Bambino tra due santi. L’analisi stilistica ha permesso di proporre una datazione verso la metà del Trecento per la fisionomia delle teste, gli occhi nettamente disegnati, i panneggi lineari e con pieghe a becco e una temperata ricerca di espressività. Confronti sono stati stabiliti con il riccio della Cattedrale di Metz (1302-1316 circa) e, per l’impaginazione delle scene, con un dittico del Museo Nazionale di Ravenna (inv. 1035; 1340-1360). La Madonna con il Bambino può essere avvicinata al rilievo del Royal Ontario Museum di Toronto (inv. 952.52.5; 1340-1360) e con una valva riferita all’Atelier del cofanetto di Cracovia (inv. OA 11817; 1320-1340) per la posa, i lineamenti del volto e il modo di panneggiare. Alla luce dei confronti, il riccio esprime modi un po’ attardati, reinterando nell’iconografia e nella resa dei panneggi modelli riferibili a qualche decennio prima. La presenza di 21 fori sul dorso esterno e ai lati della voluta ha fatto ipotizzare l’esistenza di fogliette applicate in avorio o una montatura metallica, come si osserva nel coevo riccio di pastorale del Musée de Cluny di Parigi (inv. Cl. 430) o in quello del capitolo della diocesi di Hradec Kralové a Praga, che ha conservato la montatura metallica originaria. L’analisi conservativa e stilistica ha consentito di riconoscere nel nodo a guisa d’angelo un inserto moderno, verosimilmente aggiunto nel XIX secolo durante un restauro, ispirato da modelli trecenteschi. Quanto alla provenienza, Supino e Sangiorgi, basandosi su una nota manoscritta di Louis Carrand, ritengono l’opera già nella collezione Lemann. Tale proposta veniva corretta e precisata da Garmier che ne indicava la provenienza dalla vendita Lehman presso l’Hôtel Drouot a Parigi nel 1883, nel cui catalogo purtuttavia non è stata identificata (cfr. Chiesi in Avori 2018, pp. 272-275, cat. VIII.36)
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Madonna con Bambino tra San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista |
|---|---|
| Data | 1340 - 1350 |
| Tecnica | avorio/ intaglio/ traforo |
| Dimensioni | Larghezza 10.5cm Altezza 10.5cm |
| Inventari |
Inv. Collezione Carrand (Bargello) n. 120
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| Collezione | Museo del Bargello |