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Monaco mostra un teschio ad un re

Igino Benvenuto Supino interpretava il soggetto della placchetta come una scena allegorica (1898), mentre Koechlin (1924), non identificando l’iconografia, suggeriva fosse un falso ottocentesco. Dal confronto con alcune miniature di Jean Pucelle nel Livre d’heures de Jeanne d’Évreux (1325-1328, New York, The Metropolitan Museum of Art, The Cloisters Collection, inv. 54.1.2), è stato possibile riconoscere nell’avorio un episodio della pietà di san Luigi IX, cioè il momento in cui il re, dopo la sconfitta subita dai crociati a Sidone nel 1253, raccolse i resti dei cristiani trucidati (Chiesi in Ciseri 2018, p. 261). Luigi IX morì nel 1270 e fu canonizzato nel 1297 e fin dagli anni successivi si assistette a un affermarsi del culto del santo re, soprattutto tra gli ordini mendicanti (per la diffusione del culto in ambito artistico, cfr. Chiesi in Ciseri 2018, p. 262). L’avorio del Bargello è stato datato su base stilistica al primo trentennio del XIV secolo. L’insolita iconografia non trova confronti nella scultura eburnea coeva. Ciò ha fatto ipotizzare che il rilievo sia stato eseguito su commissione, forse un membro di un convento parigino, appartenente a un ordine mendicante (Chiesi in Ciseri 2018, p. 262).

Scheda tecnica

Titolo dell'opera Monaco mostra un teschio ad un re
Data 1320 - 1340
Tecnica avorio/ scultura
Dimensioni Larghezza 4cm Altezza 4cm
Inventari
Inv. Collezione Carrand (Bargello) n. 115
Collezione Museo del Bargello