Natività
L’avorio in origine doveva comporre un dittico con una seconda valva semisferica, come l’esemplare del Victoria and Albert Museum con intagliate la Natività, su una valva, e la Fuga in Egitto, sull’altra (inv. A.67-1923). L’opera londinese per i costumi dei personaggi e la policromia è stata considerata opera delle colonie spagnole del Sud America, in particolare della “Escuela Quiteña”, cioè dei laboratori artistici attivi nell’America latina, intorno alla città di Quito in Ecuador, impiantati dai religiosi spagnoli nella seconda metà del Cinquecento (M. Estella Marcos 1984). Questa tipologia di manufatto ebbe una grande diffusione tra il XVII e il XVIII secolo: il rilievo del Bargello può essere confrontato con un rilievo del Museo del Prado a Madrid e uno di Burgos; e con una Natività passata in asta a Parigi nel 2001 presso l’Hôtel Druot (cfr. Chiesi in Ciseri 2018, p. 405). L’opera Carrand può essere accostata inoltre con un rilievo del Victoria and Albert Museum (inv. A.53-1949), che presenta dimensioni, composizione, motivi decorativi e partizione dello spazio simili.
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Natività |
|---|---|
| Data | 1741 - 1760 |
| Tecnica | avorio/ scultura/ pittura |
| Inventari |
Inv. Collezione Carrand (Bargello) n. 184
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| Collezione | Museo del Bargello |