Pastori
Il rilievo si caratterizza per le posture rigide dei pastori e i panneggi fluidi ma essenziali. La tipologia dei volti, l’aspetto degli animali e l’impianto compositivo hanno suggerito la critica di avvicinare il manufatto al gruppo degli avori attribuiti a una bottega di Colonia negli anni 1150-1180. La postura del pastore di sinistra, che solleva la mano in segno di stupore, ha fatto ipotizzare che la placchetta appartenesse a un insieme dedicato alla Natività o all’Infanzia di Cristo, come le placche con la Natività del Museum Schnütgen di Colonia (inv. B 102a) e del Victoria and Albert Museum di Londra (1150-1160, inv. 378-1871), formate da tavolette in avorio di tricheco unite per creare una superficie di grandi dimensioni. L’avorio in esame potrebbe essere stato la parte inferiore di una Natività simile (Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 135), ma i fori di fissaggio potrebbero indicare l’appartenenza a un piatto di legatura o un’incastonatura di una montatura metallica (Ivi). Gaborit-Chopin inoltre avvicina la placchetta agli avori dei reliquiari a cupola smaltati del Kunstgewerbemuseum di Berlino e del Victoria and Albert Museum (Colonia, 1180 circa, inv. W 15 e inv. 7650-1861), nonostante lo stile più arcaico
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Pastori |
|---|---|
| Data | 1160 - 1180 |
| Tecnica | avorio di tricheco/ foratura, incisione, intaglio |
| Dimensioni | Larghezza 5.4cm Altezza 5.4cm |
| Inventari |
Inv. Collezione Carrand (Bargello) n. 73
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| Collezione | Museo del Bargello |