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Piatto

Il piatto appartiene a un genere che si sviluppa a Venezia negli ultimi decenni del secolo XVI e prosegue in quello successivo, anche se ha i suoi antecedenti in opere attribuite al Maestro Jacomo, ancora a ridosso del 1550. L’esemplare pare potersi collocare intorno al 1580 ed è curioso osservare che la figura del giovane uomo è riprodotta anche su di un vaso policromo a bombola che viaggiava sul mercato antiquario nello stesso periodo, con datazione proposta coeva. La monocromia delle maioliche a fondo turchino ebbe inizio negli ultimi decenni del XVI secolo e proseguì per tutto il XVII secolo; essa verteva su un fondo blu “berettino” o blu lapislazzulo, più o meno intenso, che veniva illuminato da pennellature in bianco. Questo genere venne prodotto anche a Faenza ma fu veramente familiare ai ceramisti veneziani, come agli effetti dimostra la mole dei reperti trovati in Laguna. Spesso questo stile si ricollega a una tipologia particolare di decoro “compendiario” che riassume gli elementi essenziali di una forma senza cura di particolari e di linee di contorno. La monocromia azzurra veneziana seppe, però, esprimersi egregiamente proprio nella seconda metà del XVI secolo, come ben dimostra anche il piatto conservato al Museo di Cluny, decorato con la scena di Sansone e i Filistei (Alverà Bartolotto 1981, p.101), trattata con la tecnica della monocromia azzurra sullo smalto “berettino”, con tocchi di bianco il cui effetto finale ricorda lo stile presente anche sul piatto qui analizzato. Secondo la testimonianza scritta sull’etichetta, l’oggetto pare essere stato acquistato a Venezia nel 1855 da un collezionista di lingua inglese.

Scheda tecnica

Titolo dell'opera Piatto
Data 1550 - 1600
Tecnica ceramica/ rivestimento a smalto berettino
Inventari
Inv. Maioliche (Bargello) n. 1932
Collezione Museo del Bargello