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Ritratto di Ferdinando I de’ Medici

De Medici Giovanni, Buontalenti Bernardo, Nigetti Matteo, Tacca Pietro, Tacca Ferdinando

Prima di morire Cosimo I de’ Medici progettò l’erezione di una terza sagrestia in San Lorenzo che accogliesse il proprio sepolcro e quello della moglie, dei figli e dei familiari utilizzando pietre dure e rare sia per il rivestimento sia per l’arredo. Un progetto fu approntato da Vasari. Alla morte di Cosimo, Francesco I iniziò a raccogliere il prezioso materiale lapideo per adornare il mausoleo di famiglia, ma quando morì nel 1587 non era ancora stato avviato. Il successore al trono, Ferdinando I, riprese l’idea nel 1592 dedicando però la cappella ai primi granduchi di Toscana (Przyborowski in Ferdinando I 2009, p. 134). La lunga fase di progettazione si concluse nel 1604 con un progetto definitivo elaborato da Don Giovanni de’ Medici, fratello del granduca, insieme a Bernardo Buontalenti e Matteo Nigetti. La struttura dell’edificio fu ultimata nel 1654, mentre il completamento del prezioso e sontuoso rivestimento in commesso di marmi e pietre dure, iniziato nel 1613 (Pope-Hennessy 1966, vol. III, t. II, p. 403), si protrasse a lungo richiedendo un enorme investimento finanziario (cfr. Morrogh in San Lorenzo 2017, pp. 567, 575). Nel 1626 Pietro Tacca, che era succeduto al Giambologna come scultore granducale, ricevette l’ordine di preparare due grandi modelli in gesso dei granduchi Ferdinando I e Cosimo II da collocare nelle nicchie della cappella e dai quali si sarebbero poi ricavati i calchi necessari per la fusione in bronzo. Secondo Baldinucci inizialmente le due sculture dovevano essere realizzate in marmo, ma il Tacca ottenne di fonderle in bronzo, un materiale che senz’altro gli consentiva una maggiore libertà espressiva; il biografo riferisce inoltre che il modello di Ferdinando I fu criticato poiché lo scultore aveva raffigurato il granduca con una coscia esposta, mentre l’altra era celata dal ricco abbigliamento di panno, per cui i detrattori, commentando che la figura rappresentava più un San Rocco che il sovrano, spinsero il Tacca a realizzare un nuovo modello più consono alla dignità del granduca (Pope-Hennessy 1966, vol. III, t. II, p. 403). Lo scultore lavorò alle due statue commissionate per la Cappella dei Principi tra il 1626 e il 1634, quando, come ricorda il Pope-Hennessy (Ibid.), Ferdinando I impose a Tacca di occuparsi esclusivamente del monumento equestre di Filippo IV di Spagna per Madrid. Quando l’artista morì nel 1640 la statua del granduca, per la quale aveva ricevuto l’incarico di fonderla in bronzo nel 1631, rimase incompiuta e fu portata a termine nel 1646 dal figlio Ferdinando (Torriti 1984, pp. 44-46).

Scheda tecnica

Titolo dell'opera Ritratto di Ferdinando I de’ Medici
Autore De Medici Giovanni, Buontalenti Bernardo, Nigetti Matteo, Tacca Pietro, Tacca Ferdinando
Data 1604 - 1654
Tecnica pietra dura/ commesso, marmo/ intaglio, commesso, porfido/ intaglio, commesso, granito/ intaglio, bronzo/ fusione, doratura
Collezione Cappelle Medicee