Collezioni

San Matteo Evangelista

Ghiberti Lorenzo

Collezione Orsanmichele

L’opera fu attribuita dalle fonti cinquecentesche (Gelli) a Michelozzo, probabilmente per un’errata interpretazione dei documenti del “Libro del Pilastro”, che registrano pagamenti all’artista per il tabernacolo. Baldinucci attribuì invece la statua a Ghiberti. La critica tuttavia rimase a lungo incerta: Burchardt (1855), Wolff (1900), Venturi (1908) e Gollo (1929) vi riconobbero un esempio di transizione dall’arte gotica al Rinascimento.

L’opera presenta evidenti riferimenti alla statuaria classica. Marchini (1944) e Morisani (1951) ipotizzarono un’influenza di Michelozzo; per Krautheimer (1956), la classicità non riguarda solo elementi del tabernacolo — conchiglie, pilastrini, capitelli corinzi — ma l’intera figura del San Matteo, costruita secondo rapporti armonici e canoni umanistici. L’opera fu inoltre considerata influente sulla pittura fiorentina (Middeldorf 1955; Bellosi 1966) e, secondo Rinaldi (1977), sul San Bartolomeo di Michelozzo a Montepulciano (c. 1437).

Galli (in “La Primavera del Rinascimento”, 2013) ricorda che l’Arte del Cambio decise di commissionare la statua del proprio patrono nella primavera del 1419, dopo aver ottenuto dall’Arte dei Fornai la faccia ovest del pilastro nord-occidentale di Orsanmichele. Affidando l’incarico a Lorenzo Ghiberti, il confronto diretto era quello con il suo San Giovanni Battista scolpito tra 1413 e 1416 per l’Arte di Calimala.

I documenti — in particolare il “Libro del pilastro”, registro delle decisioni e spese — attestano che la statua fu eseguita tra il 1419 e il 1422, mentre la data “1420”, iscritta sul bordo del mantello, si riferirebbe al modello in cera. Nel 1423 la statua, più grande del San Giovanni di Calimala, fu collocata nel tabernacolo, la cui profondità è ridotta perché il pilastro ospita la scala a chiocciola per i piani superiori. Ghiberti risolse magistralmente il problema concependo la nicchia come un fondale dal quale il santo sembra emergere, avanzando verso lo spettatore.

Il restauro concluso nel 2005 ha riportato alla luce gli inserti in argento che segnano le lettere del Vangelo e i bulbi oculari in argento, che conferiscono al volto una forte espressività, soluzione di chiara ispirazione classica.

Scheda tecnica

Titolo dell'opera San Matteo Evangelista
Autore Ghiberti Lorenzo
Data 1419 - 1422
Tecnica bronzo/ fusione/ cesellatura/ doratura
Dimensioni Larghezza 135cm Altezza 135cm
Collezione Orsanmichele