Scene della vita di San Pietro
Nel 1914 Goldschmidt proponeva di identificare le scene intagliate in San Pietro nell’atto di predicare e di battezzare dopo la Pentecoste (Atti degli Apostoli 2, 38-41), o meglio nell’Incontro di san Pietro con il centurione Cornelio e nel Battesimo del centurione (Atti degli Apostoli 10, 24-48). Secondo Kessler (1979), che accostò le rappresentazioni dell’avorio agli affreschi perduti nella cattedrale di Sant’Eusebio a Vercelli (noti grazie al Rotulo di Vercelli – XIII secolo), l’iconografia dell’avorio va ricondotta a un manoscritto scomparso degli Atti degli Apostoli del V o VI secolo, o a un ciclo figurativo del VII secolo che si trovava nell’antica basilica di San Pietro in Vaticano (Gaborit- Chopin in Ciseri 2018, p. 91). La rara iconografia dell’incontro tra san Pietro e Cornelio era illustrata su un pallio offerto alla stessa basilica da Ermengarda, moglie dell’imperatore Lotario I e benefattrice dell’abbazia di Gorze. Le caratteristiche fisionomiche delle figure e il modo di panneggiare è proprio della Seconda scuola di Metz, attiva in quella città e alla corte di Carlo il Calvo nella seconda metà del IX secolo. Melzak (1983) ha incluso l’avorio in esame nel gruppo cui egli assegna la placca di legatura con l’Ascensione di Corburgo, inserita nella coperta dell’Evangeliario di Gandersheim (Corburgo, Kunstsammlungen der Veste Corburg, ms. I), manoscritto eseguito verso l’anno 860 per Advenzio, vescovo di Metz; e la placchetta con la Crocifissione del Victoria and Albert Museum che proverrebbe dalla stessa legatura (inv. 250-1867). Egli ha sottolineato inoltre l’influenza nell’avorio del Bargello dei rilievi del sarcofago antico dell’abbazia di Saint-Arnoul a Metz (1990), e ritiene che tale soggetto sugli avori della Seconda scuola di Metz sia da collegare con “il ritorno del monastero di Saint-Pierre a Gorze sotto la giurisdizione del vescovo Advenzio, con l’appoggio del pontefice” (1995, cfr. Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 92). Questa ipotesi, secondo Gaborit-Chopin, non esclude il fatto che tale scelta iconografica alluda generalmente alla necessità di convertire e battezzare i non credenti: secondo la studiosa non è necessario ricercare una committenza nel vescovo Advenzio. Ella si distanzia inoltre dalla proposta di mettere in relazione l’avorio del Bargello con la placca di Corburgo e propone piuttosto confronti con la placchetta con i Pellegrini di Emmaus (New York, The Metropolitan Museum of Art, inv. 1970.324.1), con i Miracoli di Cristo di Berlino (Staatliche Museen Preussischer Kulturbesitz, inv. 598) per le grandi foglie piumate, e con la decorazione eburnea della Cathedra Petri in Vaticano, eseguita per Carlo il Calvo prima dell’875
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Scene della vita di San Pietro |
|---|---|
| Data | 860 - 875 |
| Tecnica | avorio/ incisione, intaglio |
| Inventari |
Inv. Collezione Carrand (Bargello) n. 38
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| Collezione | Museo del Bargello |