Secutor
Il manico di coltello a serramanico raffigura un secutor, riconoscibile per l’elmo arrotondato, concepito per non offrire appiglio alla rete del retarius, l’avversario di questa categoria di gladiatori. La figura maschile regge uno scutum rettangolare, decorato da quattro inflorescenze e con indicato al centro il profilo dell’umbo. Fra i manici di coltello raffiguranti gladiatori, i secutores erano i più diffusi, a conferma del favore che essi riscossero a partire dall’avanzato II sec. d.C. Il manico del Bargello può essere confrontato con due manici in osso provenienti da Colonia e da Magonza e uno da Ostia che presentano un’affine impostazione serrata del corpo e la piena frontalità della testa. Paolucci, sulla scorta di un manico bronzeo con secutore rinvenuto a Piddignton e datato alla prima metà del III sec. d.C, conferma una datazione per l’esemplare del Bargello al II-III sec. d.C. Quanto all’ambito di esecuzione, la grande diffusione di questi manufatti non consente di circoscriverne l’ambito. L’esemplare in esame è stato rinvenuto secondo Umberto Rossi e Igino Supino durante lavori di drenaggio dell’Arno a Pisa. Quanto all’uso, si tratta verosimilmente di regali o ricordi acquistati in ocaasione di combattimenti gladiatori (cfr. Paolucci in Ciseri 2018, p. 40).
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Secutor |
|---|---|
| Data | 101 d.C. - 299 d.C. |
| Tecnica | avorio/ intaglio, rame |
| Dimensioni | Larghezza 2.5cm Altezza 2.5cm |
| Inventari |
Inv. Collezione Carrand (Bargello) n. 14
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| Collezione | Museo del Bargello |