Torneo cavalleresco
L’avorio in esame presenta un’iconografia poco frequente sulle valve da specchio, che di solito è inclusa nelle composizioni incentrate sull’assalto al castello d’Amore, tanto da non sussistere confronti puntuali. Esposto da Jean-Baptiste Carrand a Lione nel 1826, ebbe una discreta fortuna nel corso del secolo: ne circolavano calchi in gesso (uno si trova nelle collezione del Victoria and Albert Museum, inv. Repro 1858-204) ed è ricordato da Westwood nel suo volume del 1876. Catalogato come opera francese del XIV secolo da Supino, la valva venne considerata un falso da Koechlin per i caratteri pittoreschi e la mancanza di coerenza nell’impaginazione del soggetto. Nel 1963 Boccia, analizzando i costumi e le armi intagliati, proponeva una datazione alla fine del XIV; in seguito Giusti la riferiva all’area inglese dell’ultimo quarto del XIV secolo. Di recente Chiesi, attraverso lo studio delle armi e dei costumi civili, ha confermato un’esecuzione al terzo quarto del Trecento. Stilisticamente la studiosa ha messo la valva in relazione al gruppo di avori attribuiti all’”Atelier of the boxes”, collocati a Parigi o nel Nord della Francia nel terzo quarto del Trecento, “per la cura dei dettagli, l’affollamento narrativo delle scene, anche a discapito della coerenza d’insieme” (Chiesi in Ciseri 2018, pp. 302-304).
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Torneo cavalleresco |
|---|---|
| Data | 1350 - 1375 |
| Tecnica | avorio/ intaglio, metallo |
| Dimensioni | Larghezza 10.8cm Altezza 10.8cm |
| Inventari |
Inv. Collezione Carrand (Bargello) n. 129
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| Collezione | Museo del Bargello |