Collezioni

Trofeo di armi

Cosini Silvio detto Silvio da Fiesole

La scultura e il suo pendant (cfr. 0900288372) sono stati attribuiti fin dal Vasari a Silvio Cosini, autore anche di altre parti decorative delle tombe della Sagrestia Nuova, quali i capitelli figurati dei pilastri e il fregio con le maschere che gridano, che Campigli però riconosce di sua mano solo nella tomba di Lorenzo duca di Urbino (Campigli 2006, p. 103). Cosini è documentato all’interno del cantiere della Cappella a partire dalla fine di marzo del 1524 e al 1525 risale probabilmente la commissione per i Trofei che avrebbero dovuto trovare posto al centro degli attici delle tombe dei duchi; il lavoro però si interruppe nel 1527 a causa del Sacco di Roma che tolse la città di Firenze al controllo dei Medici (Campigli 2006, pp. 85, 90; Campigli 2008, pp. 74-76). La scultura presenta una struttura piramidale composta da una corazza all’antica, da una faretra, due scudi e da un elmo sommitale. L’opera, chiaramente incompiuta, presenta vari gradi di finitura e nelle parti più compiute l’intaglio risulta raffinatissimo. Le due panoplie, che oggi si trovano nel vano di accesso alla Sagrestia Nuova, stando ad un disegno autografo di Michelangelo e a una copia più tarda tratta da un altro progetto dell’artista, originariamente dovevano trovare posto al centro degli attici sulla sommità delle tombe. Un disegno di Federico Zuccari, databile tra il 1575 e il 1580, ritrae uno dei due manufatti a terra e l’altro sopra la tomba di Lorenzo in corrispondenza dell’Aurora, ma la Dalli Regoli (in l’Adolescente 2000, pp. 149-151) fa notare che tale soluzione non si concilia con il peso e le dimensioni delle sculture e soprattutto con lo spessore dei siti destinati a contenerle; la studiosa pertanto ritiene ancora irrisolto il problema della destinazione delle opere. Campigli (2008, pp. 81-82), sulla base dei tre disegni, sostiene che i gruppi scultorei effettivamente avrebbero dovuto trovare posto sugli attici dei sepolcri, ma che un cambiamento apportato al progetto originario nel corso del tempo avrebbe poi determinato l’esclusione degli stessi dalla decorazione finale. La Dalli Regoli, mettendo a confronto i Trionfi con il Monumento funebre di Ruggero Minerbetti in Santa Maria Novella, vi riconosce l’impronta personale del Cosini che si manifesta nell’aggregazione di scudi, targhe, elmi ed elementi che attingono ad un repertorio iconografico antichizzante, testimoniando il gusto per l’antichità classica dello scultore, il quale infatti, già dalla letteratura del tempo, veniva descritto come appassionato collezionista di medaglie, gemme intagliate, figurine di metallo e marmi antichi (Dalli Regoli 2016, pp. 108-109).

Scheda tecnica

Titolo dell'opera Trofeo di armi
Autore Cosini Silvio detto Silvio da Fiesole
Data 1525 - 1527
Tecnica marmo bianco/ scultura
Dimensioni Larghezza 73cm Altezza 73cm
Collezione Cappelle Medicee