Brocca da farmacia
Le due brocchette da farmacia presentano sotto il beccuccio lo stemma delle famiglie Caracciolo di Bovino-Acquaviva, Orsini e Carafa: la presenza dello stesso stemma e l’affinità stilistica della decorazione fanno supporre che questi due oggetti facessero parte di un più vasto corredo di vasi da farmacia, oggi disperso, al quale appartengono anche alcuni albarelli pubblicati dal Donatone e dallo stesso studioso in primo luogo riferiti alla probabile donazione di queste famiglie all’ospedale napoletano di San Giacomo degli Spagnoli e attribuiti a maestranze di Castelli operose a Napoli nel corso del Seicento. In un recentissimo catalogo questi albarelli sono stati riferiti dalla Proterra alla produzione della bottega castellana dei Grue, operosa a Napoli, nel periodo di collaborazione tra Carlo Antonio Grue e Carmine Gentili tra i secoli XVII e XVIII. Per queste considerazioni le due brocchette del Davanzati possono essere attribuite a queste stesse maestranze di Castelli operose a Napoli e datate tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo. IL recente catalogo delle ceramiche di Palazzo Davanzati (2015) riferisce le due brocche alla manifattura di Castelli forse alla bottega di Bernardino Gentili il Vecchio, poco dopo la metà del sec. XVII.
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Brocca da farmacia |
|---|---|
| Data | 1650 - 1670 |
| Tecnica | ceramica/ smaltatura |
| Dimensioni | Larghezza 21cm Altezza 21cm |
| Inventari |
Inv. Palazzo Davanzati n. 241
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| Collezione | Palazzo Davanzati |