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Icaro

Francesco di Cristofano detto Franciabigio

Attribuita al Granacci nel 1951 (Andrea del Sarto 1986) la tavoletta è stata assegnata dal Freedberg ad Andrea del Sarto giovane (attribuzione seguita da Passavant (1964), McKillop (1974), Carmignani (1979), Monti (1965) e Von Holst (1971) (per tutti Andrea del Sarto 1986) e è stata esposta alla mostra del 1980 con tale attribuzione. Recentemente Antonio Natali ha rilevato che le influenze- notate dal Freedberg- di Piero di Cosimo e dell’Albertinelli porterebbero ad attribuire l’opera al Franciabigio, accanto a riferimenti a dipinti di quest’ultimo fra cui la Pala di San Giobbe. Lo stesso Shearman ha escluso l’opera di Palazzo Davanzati dal corpus di Andrea. Nonostante ciò recentemente l’Angelini (1986) ha riproposto l’attribuzione del quadro al Sarto giovane. Recentemente (2001) sembra accolta l’attribuzione a favore del Franciabigio. Dal punto di vista iconografico, già il Von Holst ha rilevato che questa rappresentazione di Icaro fra una figura maschile e una femminile (madre Naucrate ?) deriva da un cammeo di età augustea, già in possesso di Lorenzo il Magnifico, ora al museo Nazionale di Napoli, usato anche come modello per un medaglione del cortile di Palazzo Medici. Secondo gli studi più recenti (Natali 1986) il presente dipinto può avere un significato allegorico, forse un’allegoria del vizio che trattiene e alletta, mentre la virtù spinge ad elevarsi. Giunto a palazzo Davanzati il 2-12-1982.

Scheda tecnica

Titolo dell'opera Icaro
Autore Francesco di Cristofano detto Franciabigio
Data 1507 - 1508
Tecnica tavola/ pittura a olio
Dimensioni Larghezza 24cm Altezza 24cm
Inventari
Inv. Palazzo Davanzati n. 349
Inv. Tessuti antichi n. 9282
Collezione Palazzo Davanzati