Venere marina
Si tratta di un bronzetto toscano cinquecentesco nell’ambito del Giambologna, come si può rilevare da certe caratteristiche che si ritrovano in molte Veneri di questa scuola: ad esempio la proporzione della testa più piccola rispetto alle membra e la mollezza dell’atteggiamento del corpo aggraziato, si ritrova in quasi tutte le Veneri del Giambologna. La Venere del Kunsthistorische Museum di Vienna in particolare presenta analogie molto evidenti con il presente soggetto. Chi aggiorna la scheda nel 1987, per la compiutezza di certi particolari pensa piuttosto che sia un oggetto di epoca lievemente più tarda o che si tratti di un bozzetto forse per la relizzazione della serie Fiorenza, che ispirarono tutte le Veneri di questa scuola. L’iconografia di questo bronzetto è quella della cosiddetta ‘Venus marina’ caratterizzata da attributi ‘marini’ quali conchiglie e delfini. Tale tipologia ricorre molto spesso nei bronzi di area veneta di Tiziano Aspetti, Roccatagliata e Campagna (cfr. in particolare la Venere di Francoforte di quest’ultimo) ma la resa stilistica dell’opera caratterizzata da una certa stilizzazione delle forme rimanda all’ambito fiorentino post michelangiolesco forse riconducibile alla scuola di Bartolmeo Ammannati (cfr. bronzetto di e Opi nello Studiolo di Francesco I).
Scheda tecnica
| Titolo dell'opera | Venere marina |
|---|---|
| Data | 1550 - 1599 |
| Tecnica | bronzo/ fusione |
| Dimensioni | Larghezza 8.5cm Altezza 8.5cm |
| Inventari |
Inv. Bronzi e placchette (Bargello) n. 835
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| Collezione | Palazzo Davanzati |